Nel settore della bellezza e del benessere, l’estetista ha sempre rappresentato un punto di riferimento fondamentale per il miglioramento dell’aspetto e del benessere psicofisico dei clienti. Tuttavia, con l’avvento della tecnologia e le rapide trasformazioni digitali, anche questo ruolo sta subendo un’evoluzione significativa. Non si tratta solo di nuovi trattamenti o tecniche avanzate, ma di una vera e propria rivoluzione nel modo di lavorare e approcciare il proprio mestiere.
Durante il mio speech tenuto all’ABOUT EVENT dello scorso ottobre, nella splendida cornice di Castiglione della Pescaia, ho affrontato un argomento che sta cambiando il panorama del settore estetico: l’Intelligenza Artificiale (AI) come nuova alleata nella routine lavorativa di un’estetista. L’obiettivo era stimolare una riflessione tra le estetiste presenti, molte delle quali continuano a manifestare diffidenza e poca motivazione nell’adottare strumenti digitali che, invece, potrebbero semplificare e arricchire il loro lavoro.
In questo articolo esploreremo come l’intelligenza artificiale possa diventare una “nuova collaboratrice” per l’estetista, aiutandola a risparmiare tempo, migliorare la creatività e offrire un servizio ancora più personalizzato ai propri clienti. Scopriremo anche perché è essenziale superare la diffidenza iniziale e abbracciare la curiosità per mantenere la propria competitività e crescere professionalmente.
Perché l’Intelligenza Artificiale è la tua nuova Collaboratrice
Con un investimento mensile compreso tra 20 e 50 euro, oggi è possibile abbonarsi a piattaforme di intelligenza artificiale generativa come ChatGPT, Gemini o Copilot. Questi strumenti possono rivoluzionare il lavoro e la creatività delle estetiste, offrendo nuove opportunità per migliorare l’efficienza e stimolare l’innovazione.
L’AI di oggi è paragonabile all’avvento di Internet di 35 anni fa o ai social media di 20 anni fa. Eppure, molte persone continuano a percepirla come una moda passeggera, un fenomeno destinato a svanire. Questa percezione è in gran parte dovuta al nostro “cervello rettile”, che, per risparmiare energia e proteggerci, ci induce a diffidare di ciò che non conosciamo.
Secondo il Politecnico di Milano, nei prossimi 10 anni, l’AI avrà un impatto su circa 3,8 milioni di posti di lavoro, mentre il 77% dei cittadini manifesta ancora paura verso la tecnologia. La tendenza è spesso quella di rimanere spettatori piuttosto che diventare attori attivi di un mondo in continua evoluzione, preferendo la sicurezza della routine alla sfida dell’innovazione.
L’AI: un booster per la produttività e la creatività
Un report di giugno 2023 di McKinsey & Company ha stimato che l’intelligenza artificiale generativa ha il potenziale di aggiungere tra 6.100 e 7.900 miliardi di dollari all’economia globale ogni anno, aumentando la produttività dei lavoratori. Questo dato sottolinea l’importanza di abbracciare l’AI come una risorsa piuttosto che temerla.
Ricordo una domanda frequente che mi è stata posta: “Scusa Riccardo, parlare di ‘nuova collaboratrice’ non è provocatorio e inverosimile?”. La mia risposta è sempre un secco NO. L’AI non sostituisce l’estetista, ma la affianca, semplificando le attività quotidiane, accelerando i processi di apprendimento e migliorando la creatività. Posso dialogare, posso domandare, posso farmi suggerire, posso raccontare la mia vita e sulla base delle mie caratteristiche, propensioni, abitudini e valori, l’AI generativa semplifica la mia vita professionale, accelerando i processi di apprendimento e di creatività. Ma come? Convincendosi che è uno strumento in continua evoluzione, fidandosi ma controllando i testi o le immagini generate, imparando a sviluppare il Prompt, il nostro linguaggio di testo, pensando e lavorando in multimodalità (come i nostri sensi) e con una regola ferrea che è alla base di qualsiasi relazione umana o artificiale: domande generiche generano risposte generiche, domande profonde generano risposte profonde.
Come utilizzare l’AI per semplificare la vita professionale
Utilizzare l’intelligenza artificiale generativa significa adottare uno strumento in continua evoluzione. Trent’anni fa non avremmo mai immaginato che un telefono potesse scattare foto di qualità simile a quella di una macchina fotografica. Oggi, l’AI può aiutare le estetiste a creare promozioni, piani di marketing e contenuti personalizzati in poco tempo. Ad esempio, creare una promo per il proprio istituto, attività che da sempre richiede creatività e tempo prezioso, oggi può essere semplificato con l’uso dell’AI, risparmiando tempo da dedicare ad attività più importanti.
Molte professioniste rispondono con frasi come: “Ma a me non piace”, “Non fa per me”, “Non ci sono portata”. Queste affermazioni alimentano un’alleanza con la rinuncia e la rassegnazione, nemici della curiosità, che è il motore fondamentale per la crescita personale e professionale.
Il Futuro: gli umanoidi e l’AI Generativa
Invito tutte le estetiste a guardare il video di Optimus, l’umanoide realizzato da TESLA, la famosa azienda di Elon Musk.
E arriviamo all’ultimo capitolo: quello degli UMANOIDI dotati di AI generativa. Invito tutte le estetiste a a guardare il video di Optimus, l’umanoide realizzato da Tesla, la famosa azienda di Elon Musk. La mano di Optimus è molto simile a quella dell’umano, con una capacità tattile e sensoriale impressionante.
Siamo solo agli inizi, ma la tecnologia continua a progredire rapidamente. L’AI generativa dotata di capacità tattile e sensoriale apre scenari che solo pochi anni fa sembravano fantascienza. Pensate a cosa potrebbe succedere nei prossimi 20 anni, proprio come è accaduto con l’evoluzione della telefonia.
L’Eccellenza: un connubio tra competenze e tecnologia
Voglio comunque concludere con una bella notizia: l’eccellenza, non potrà mai essere sostituita dall’AI, anzi potrà condividere con la AI organizzazione, creatività e vision che sono le chiavi per distinguersi e ad avere successo in qualsiasi campo professionale.
L’eccellenza per l’estetista non è fregiarsi dell’appellativo “Estetica Avanzata”. Avanzata, ha un significato bellico ben preciso che si conclude con l’assalto al nemico. Il cliente oggi cerca emozioni, non assalti. L’eccellenza è arrivare alla piena consapevolezza che le competenze trasversali, oltre quelle tecniche che ogni estetista dovrebbe possedere, oggi giocano un ruolo fondamentale e che padroneggiare queste competenze all’interno di un istituto significa essere in grado di trasferire emozioni ed esperienze uniche per il cliente.
E l’AI è parte integrante di questa tipologia di competenze.
Articolo pubblicato nella rivista “Mabella”, Novembre 2024